Diritto all’oblio Google: cos’è il Transparency Report?
14 Dicembre 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Anche grazie al supporto di Google, che pubblica costantemente dei report in merito alle richieste di cancellazione di informazioni personali presentate dagli utenti, è possibile avere una panoramica molto dettagliata sul diritto all’oblio. Infatti, l’argomento è tornato di attualità soprattutto attualmente, dopo la recente Riforma Cartabia. Nell’articolo di oggi, scopriremo insieme cos’è il Transparency Report relativamente al diritto all’oblio Google.
Come si applica il diritto all’oblio su Google
Per poter applicare il diritto all’oblio su Google, bisogna inviare al motore di ricerca una richiesta, da evadere attraverso la compilazione di un modulo. Attraverso questo modulo, abbiamo la possibilità di rimuovere informazioni personali da Google. Ci sono diverse informazioni da inserire obbligatoriamente. Le più rilevanti sono: Paese d’origine, nome, cognome ed indirizzo mail.
Un altro elemento fondamentale riguarda l’inserimento degli URL collegati alle informazioni che vogliamo fare rimuovere e, ovviamente, i motivi della richiesta. Anche se chiunque può esercitare il diritto all’oblio, è bene specificare che le tempistiche potrebbero essere piuttosto lunghe e non sempre le richieste vengono accolte da Google.
Per questo motivo, è estremamente importante essere più chiari ed esaustivi possibile quando si inoltra la richiesta. Richiedere l’aiuto di un professionista con competenze giuridiche ed informatiche potrebbe essere una mossa a nostro favore, considerando che esistono numerose leggi a tutela degli utenti. Tuttavia, è importante saperle sfruttare come armi in nostra difesa.
Cos’è il Transparency Report
Attraverso il suo Transparency Report, Google si pone l’obiettivo di mostrare in quali Paesi del mondo le richieste di diritto all’oblio siano più frequenti e pesanti. Per ogni nazione, Google fornisce le statistiche in merito al numero di richieste di diritto all’oblio pervenute all’azienda e a quali servizi (ad esempio, YouTube, Gmail, blogger o direttamente al motore di ricerca) si riferiscono le istanze presentate dagli utenti.
Per riuscire a leggere correttamente i dati bisogna sempre considerare che alcune richieste di rimozione contenuti obsoleti Google devono essere considerate legittime. Infatti, non può definirsi censura, ad esempio, la decisione del Tribunale che dispone la rimozione di informazioni personali pubblicate a seguito di una violazione delle norme vigenti.
Il Google Transparency Report può essere consultato da chiunque ed in qualsiasi momento cliccando sul seguente link. Accedendo alla pagina, può balzare all’occhio un dato curioso: Google non ha volutamente pubblicato informazioni in merito alla Cina. In questo caso, anche in base alle disposizioni di Pechino, i dati generici relativi alle richieste di diritto all’oblio devono essere mantenute “segrete”.