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Eliminare notizie di giornale da Google: reclami al Garante

Eliminare notizie di giornale da Google: reclami al Garante

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Eliminare notizie di giornale da Google? Oggi è possibile grazie al diritto oblio Google.

Come cancellare articoli di giornale da Internet, i provvedimenti del Garante Privacy

Nell’articolo di oggi analizzeremo alcuni recenti reclami effettuati al Garante Privacy, in merito alla questione su come cancellare articoli di giornale da Internet.

Provvedimento del 2 luglio 2020

La vicenda del provvedimento 2 luglio 2020 nasce il 26 agosto 2019, quando un cittadino chiese a Google di cancellare notizie sul suo conto. In particolare, chiedeva la rimozione di alcuni URL collegati ad una vicenda giudiziaria nella quale il medesimo era stato coinvolto e che risultava tuttora in corso di definizione. Più precisamente, lamentava il pregiudizio alla propria reputazione personale e professionale derivante da accertamenti giudiziari ancora in corso.

Questi erano riferiti a fatti in parte smentiti nel corso delle indagini preliminari condotte dalla Procura. In una nota del 25 ottobre 2019, Google dichiarava di aver provveduto manualmente ad eliminare 2 degli URL indicati nel reclamo, ma di non poter aderire alla richiesta di rimozione con riguardo ai restanti URL. Essi rimandavano ad articoli di cronaca giudiziaria molto rilevanti per l’interesse pubblico e pubblicati agli inizi del 2019.

In più, riguardavano una recente indagine che aveva coinvolto numerosi soggetti ritenuti affiliati ad un clan malavitoso di stampo mafioso, tra i quali anche il reclamante. In questo caso, dopo aver studiato tutta la situazione, il Garante ha rilevato che le generiche contestazioni mosse dal reclamante in merito alla ricostruzione errata dei fatti da parte degli organi di stampa non risultava sindacabile da parte dell’Autorità. Infatti, non erano stati dedotti elementi oggettivi dai quali desumere l’inesattezza dei dati riportati. Per questo motivo, il reclamo è stato ritenuto infondato.

Provvedimento del 26 novembre 2020

Nel provvedimento 26 novembre 2020, il Garante Privacy è stato chiamato a decidere su un particolare contenzioso tra lo stesso Garante e Tiscali SpA. Il primo chiedeva di rimuovere un video che mostrava la condotta autolesionista di un uomo in evidente stato di alterazione psico-fisica, all’interno dei locali di un commissariato di polizia.

In una nota del 26 marzo 2019, Tiscali ha dichiarato di aver provveduto a rimuovere il video dal portale e ad eliminare dagli indirizzi del proprio dominio qualsiasi tipo di contenuto riconducibile al video in oggetto, chiedendo anche la deindicizzazione del suddetto link dal motore di ricerca di Google. Il 23 luglio 2019, sulla base delle evidenze emerse, l’Autorità ha notificato a Tiscali la presunta violazione nella rilevata diffusione di dati personali del soggetto ripreso all’interno del video con modalità tali da non garantire la liceità e la correttezza del trattamento.

Con riferimento alle violazioni accertate nel corso del procedimento, il Garante Privacy ha ammonito Tiscali Italia S.p.A., relativamente all’esigenza di adeguarsi integralmente alle disposizioni previste in materia di trattamento dei dati in ambito giornalistico, con particolare riferimento alle misure da adottare per salvaguardare la riservatezza e la dignità dell’interessato.

Provvedimento del 27 maggio 2021

Nel provvedimento n. 9698107 27 maggio 2021, un cittadino ha chiesto di cancellare notizie da Google, in merito a fatti di cronaca, risalenti ad alcuni anni prima, riguardanti vicende di dissesto economico di importanti istituti bancari e finanziari connesse all’attività svolta da una società di intermediazione da lui gestita. Con una nota del 1° luglio 2020, Google ha comunicato di non poter aderire alla richiesta di rimozione avanzata dall’interessato.

Gli articoli in questione erano collegati a notizie di cronaca pubblicate nel corso del 2016 da testate giornalistiche internazionali specializzate in informazione finanziaria e che parlavano del fallimento della società di trading fondata e gestita dal reclamante. Per questo motivo, secondo il motore di ricerca, doveva ritenersi sussistente l’interesse pubblico anche in virtù dell’attuale ruolo svolto dall’interessato.

Questi ricopriva l’incarico di direttore amministrativo-finanziario di una società. Il Garante Privacy ha rilevato che i contenuti reperibili tramite gli URL sopra indicati rimandavano, nel loro complesso, ad informazioni collegate ad una vicenda recente riguardante ingenti perdite economiche subite da importanti banche d’investimento per effetto dell’attività svolta da una società di trading gestita dal reclamante. Per questo motivo, il reclamo è stato ritenuto infondato.

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