Come funziona il diritto all’oblio su Google
28 Ottobre 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Molto spesso, grazie al lavoro dei motori di ricerca, possiamo risalire a delle informazioni non più attuali e che potrebbero danneggiare l’immagine di noi stessi che stiamo cercando di creare. In alcuni casi, sono le informazioni obsolete che prevalgono sui nuovi elementi per cui, invece, vorremmo ottenere una maggiore visibilità.
In un mondo digitale che va sempre più veloce, l’accesso alle informazioni è rapidissimo. Infatti, è sufficiente un semplice clic ed è per questo che dobbiamo sempre considerare la possibilità di poter esercitare il diritto all’oblio richiedendo, appunto, la cancellare notizie da Google che danneggiano la nostra reputazione online.
Ad oggi, esistono diverse leggi che ci tutelano, sia in ambito europeo che internazionale. Abbiamo quindi il diritto di chiedere a Google di essere dimenticati, cancellando, modificando o deindicizzando tutte quelle informazioni per le quali possiamo subire un danno. Pertanto, nell’articolo di oggi, approfondiremo come funziona il diritto all’oblio Google.
Cos’è il diritto all’oblio
Il diritto all’oblio è quel diritto dei cittadini di cancellare informazioni personali lesive e pregiudizievoli della propria reputazione dal web, tanto che è conosciuto anche nominato il diritto ad essere dimenticati. Nella maggior parte dei casi, viene associato a sentenze di condanna per fatti di rilevanza penale, la cui diffusione della notizia determina all’interessato un effetto fortemente negativo e pregiudizievole.
Come funziona il diritto all’oblio su Google
Attraverso la compilazione di un modulo, è possibile chiedere a Google, qualora ne riconosca il diritto, di rimuovere informazioni personali da Google. In materia di privacy, le informazioni protette riguardano il nome, il cognome, la residenza, i recapiti telefonici, email o numeri di conto corrente. Tuttavia, è importante ricordare che anche apparire, senza autorizzazione, in una foto o in un video su internet è una grave violazione della privacy.
Il compito di Google, oltre a tutelare i propri algoritmi, è infatti quello di difendere altri diritti, come il diritto di cronaca o salvaguardare la raccolta dei dati su internet. Quando Google riceve una richiesta in merito al diritto all’oblio, per prima cosa desidera conoscere le motivazione della richiesta e l’URL corrispondente alle informazioni da rimuovere.
L’URL, infatti, è il collegamento alla pagina web che contiene la notizia, il video o più semplicemente l’immagine da rimuovere. A volte, per eliminare notizie da Google, può essere sufficiente cancellare il proprio nome dal sito internet, in modo tale che Google non inserisca più la URL della notizia nei suoi risultati di ricerca.
Molto spesso, questa è la “carta vincente” per ottenere la deindicizzazione di una notizia, poiché oltre a tutelare i dati personali di un cittadino, viene anche garantito il diritto di cronaca. Infatti, l’articolo non viene rimosso dal web, ma viene cancellata soltanto la chiave di ricerca del nominativo del richiedente.
Come difendersi se Google non accetta la richiesta
Inviare a Google una richiesta di diritto all’oblio, non significa che questa verrà accolta necessariamente. Il motore di ricerca, infatti, ha la facoltà di accettare o rifiutare le richieste. In quest’ultimo caso, se pensiamo che la decisione non sia legittima, possiamo presentare un reclamo al Garante per la Privacy, ai sensi dell’art. 77 del GDPR. Il reclamo al Garante può essere presentato in due modi diversi:
- tramite raccomandata A/R indirizzata a: Garante per la protezione dei dati personali, Piazza Venezia, 11 – 00187 Roma
- tramite PEC indirizzata a: [email protected]
Il Garante prenderà una decisione in merito al reclamo entro nove mesi dalla data di presentazione. In caso di presenza di motivate esigenze istruttorie, che il Garante comunica all’interessato, il reclamo sarà invece deciso entro dodici mesi dalla data di presentazione.