Cosa si intende con l’espressione diritto all’oblio su internet?
22 Giugno 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Qualsiasi utente, in rete, può pubblicare foto, video, notizie o contenuti, riferiti sia all’utente stessi che ad altri soggetti. È per questo che può capitare che tali contenuti risultino pregiudizievoli per la reputazione del diretto interessato e lesivi per la sua privacy. In questi casi, per evitare che circolino notizie diffamatorie in rete, si può ottenere la cancellazione dei contenuti dai motori di ricerca, invocando il “diritto all’oblio”. Ma cosa si intende con l’espressione diritto all’oblio su internet? Scopriamolo insieme.
Cosa si intende con l’espressione diritto all’oblio
Con l’espressione diritto all’oblio su internet si intende quel particolare diritto che ha un soggetto ad essere “dimenticato” dal web e di eliminare notizie da Google. Attuare il diritto all’oblio significa rimuovere quei link che rimandano a contenuti online ritenuti lesivi per la propria reputazione e privacy. Sul web, infatti, un contenuto è facilmente raggiungibile da chiunque abbia accesso ad internet mediante i link che compaiono attraverso le ricerche effettuate, ad esempio, su Google.
Questo particolare meccanico viene chiamato “indicizzazione“, che consente la visualizzazione di pagine o siti, presenti nelle banche dati dei motori di ricerca, attraverso l’inserimento di parole chiave (ad esempio nome e cognome). Con il diritto all’oblio, di conseguenza, si ottiene la rimozione di tali link e la rimozione contenuti obsoleti Google, grazie alla “deindicizzazione“.
Quest’ultima, però, non equivale a rimuovere totalmente un contenuto su internet, ma semplicemente a non farla reperire facilmente dai motori di ricerca. L’unico modo per eliminare definitivamente un contenuto dal web, è contattare direttamente il webmaster o il proprietario del sito che lo ha pubblicato e chiedere la rimozione.
Quando si applica il diritto all’oblio su Google
Quando si vuole procedere con la deindicizzazione di un contenuto si deve inviare la richiesta a Google o ad un altro motore di ricerca, chiedendo appunto di eliminare i link in questione. Il motore di ricerca più utilizzato al mondo, Google, ha messo a disposizione degli utenti un modulo online grazie al quale è possibile chiedere la deindicizzazione, indicando gli URL da eliminare e la motivazione che ha spinto l’utente ad inoltrare la richiesta.
Dopo aver ricevuto la richiesta, il team di Google la esaminerà in tempi relativamente brevi. È bene sapere, però, che il destinatario della richiesta di deindicizzazione, per poter applicare il diritto all’oblio, deve verificare che sussistano alcune determinate condizioni:
- bilanciamento degli interessi tra il diritto alla reputazione e riservatezza, richiesti dal diretto interessato, con il diritto di cronaca e l’interesse pubblico alla conoscenza di certe informazioni, che, molto spesso, sono connesse con il ruolo ricoperto da tale persona nella vita pubblica;
- anche se la giurisprudenza non ha indicato un margine vero e proprio, i link di cui si chiede la deindicizzazione devono avere come oggetto dei contenuti risalenti nel tempo.
- Se la richiesta di deindicizzazione rimane inadempiente o, nel caso in cui non venga accolta dai motori di ricerca, il cittadino potrà sempre far valere le sue ragioni presentando direttamente ricorso al Garante della Privacy.