Cancellare notizie da Google e rettificarle sul sito web
11 Agosto 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846
Le vicende giudiziarie di un cittadino, in particolar modo se svolge un ruolo pubblico o se si tratta di un personaggio famoso, vengono nella maggior parte dei casi attenzionate dai media. Parliamo del cosiddetto “diritto di cronaca“, ovvero quel diritto di pubblicare una vicenda che rientra nell’interesse pubblico o che, in alternativa, accadono proprio in pubblico. Ma cosa può accadere se la vicenda si è conclusa e si è trattato di un clamoroso errore giudiziario? A tal proposito si è espressa da poco la Corte di Cassazione. Analizziamo i fatti.
La vicenda
La vicenda parla di un cittadino che è stato prima arrestato, poi processato ed infine assolto e risarcito per ingiusta detenzione. Il problema però nasce proprio all’inizio della storia, quando l’interessato venne sbattuto in prima pagina ed è per questo che, una volta conclusa favorevolmente la vicenda, chiese la cancellazione della notizia da Google. Non solo, l’interessato pretese anche la totale rimozione di tutti gli articoli a lui collegati dall’archivio online del quotidiano che per primo ha pubblicato la vicenda. La richiesta di deindicizzazione è stata, fin da subito, accolta mentre per quanto riguarda la seconda richiesta, la pratica passò alla Suprema Corte che ha ritenuto necessario individuare un’alternativa rispetto alla pretesa del reclamante di eliminare totalmente gli articoli.
La decisione della Corte di Cassazione
A questo punto la Corte di Cassazione si è trovata, ancora una volta, ad affrontare il delicato tema del bilanciamento dei due diritti: il diritto all’oblio ed il diritto all’informazione. Si può constatare che risulta evidente la necessità, da parte di tutte le testate giornalistiche sia classiche che online, di informare la collettività in merito a delle vicende giudiziarie, ma anche di raccontarlo e seguirlo fino al termine dell’iter processuale. Nel caso in questione, la vicenda giudiziaria ha avuto un epilogo favorevole al soggetto imputato, ed è per questo che ha voluto invocare il diritto all’oblio. Pertanto, se da un lato è stata accettata la richiesta di deindicizzazione degli articoli collegati al reclamante, dall’altro lato la possibilità di rimuovere totalmente gli articoli dai siti delle testate giornalistiche non può essere presa in considerazione. Questo perché ogni testata ha sia il diritto che il dovere di mantenerli nel proprio archivio ma, allo stesso tempo, gli interessati possono chiedere ed ottenere l’aggiornamento degli articoli tramite una nota informativa o una postilla, che comunichi al lettore l’esito definitivo della vicenda. Questo è quanto stabilito dall’ordinanza n. 2893 del 31 gennaio 2023 emessa dalla prima sezione civile della Corte di Cassazione.