Il diritto all’oblio è quel diritto riconosciuto ai cittadini di eliminare informazioni personali da internet. Quando si parla di diritto all’oblio, è lecito specificare che è possibile diffondere i dati personali di un cittadino esclusivamente relativamente a fatti di interesse pubblico.
Come togliere informazioni personali da Google?
Come si fa a cancellare una notizia da Google? In proposito, seguirà un approfondimento, relativamente ad un recente provvedimento emesso dal Garante Privacy italiano.
La vicenda
In data 5 dicembre 2020, un cittadino ha chiesto al motore di ricerca Google LLC la rimozione di alcuni URL, associati al suo nominativo e collegati ad una vicenda giudiziaria nella quale era stato coinvolto alcuni anni prima, Egli, infatti, riteneva non sussistesse più l’interesse del pubblico rispetto alla conoscibilità, tenuto conto del fatto che le vicende descritte sono concluse da tempo.
In particolare, il reclamante ha lamentato un effetto negativo sulla sua reputazione personale e professionale, causata dalla reperibilità dei contenuti collegati ai predetti URL, in considerazione del lasso di tempo decorso dalla pubblicazione dei relativi articoli (2012) e della definizione giudiziaria della vicenda.
Una volta pervenuta la richiesta di deindicizzazione, Google LLC ha comunicato di non poterla accogliere in quanto i contenuti sono stati pubblicati in epoca recente (tra il 2011 ed il 2016) e sono riferiti a diversi procedimenti penali nei quali l’interessato è stato coinvolto e per i quali è stato condannato.
Il motore di ricerca, inoltre, ha specificato che nel 2015 e nel 2016 il reclamante è stato anche condannato a seguito di due differenti procedimenti penali alla pena della reclusione, della durata rispettivamente di quattro anni e otto mesi e due anni e quattro mesi, per i reati di detenzione, spaccio e traffico di droga, motivo per cui non è venuto meno l’interesse pubblico.
Il provvedimento del Garante Privacy
Una volta ricevuta la documentazione, il Garante Privacy ha richiesto all’interessato di fornire elementi ulteriori in merito all’esito dei procedimenti giudiziari nei quali è stato coinvolto. In data 11 novembre 2021, il reclamante ha inviato all’Autorità le informazioni richieste, con riferimento ai singoli procedimenti. Quest’ultimo ha dichiarato che le pene inflitte sono state eseguite, in alcuni casi tramite affidamento in prova ai servizi sociali il cui esito è stato peraltro positivo, e producendo il certificato del casellario giudiziale e quello dei carichi pendenti dai quali non risulta attualmente alcuna iscrizione a suo carico.
Preso atto di tutta la documentazione, il Garante ha rilevato che le vicende giudiziarie nelle quali è stato coinvolto l’interessato per fatti avvenuti negli anni 2011-2012 si sono concluse con la sentenza di condanna che lo stesso ha espiato, proprio come si può evincere dai certificati giudiziari prodotti. Alla luce di quanto sopra descritto, il Garante Privacy ha ritenuto il reclamo fondato ed ha ordinato, al motore di ricerca, la deindicizzazione degli URL entro 30 giorni dalla ricezione del provvedimento, la fine di effettuare la rimozione contenuti obsoleti Google.